Nelle sue accezioni figurative, il termine sogno indica da un lato un’«immaginazione vana, fantastica, di cose irrealizzabili» e dall’altro «uno stato idillico di vita beata, un periodo di felicità»; entrambe esprimono una condizione tipica delle illusioni e dei vagheggiamenti che, dal XVI secolo sino ai giorni nostri, hanno decretato il ruolo “mitico” degli USA nell’immaginario mondiale. Spesso si è infatti parlato di “sogno americano”, traducendo l’inglese American dream, al fine di evidenziare svariate possibilità di riscatto sociale e di facile prosperità. Tralasciando il consolidamento di questo mito il quale, chiaramente, è stato favorito dalla diffusione di pellicole cinematografiche che basavano la propria trama su tali aspetti, è bene soffermarsi sulla sua possibile origine così da accorgersi come essa coincida con i primi decenni di colonizzazione europea degli attuali Stati Uniti. Risulta pertanto interessante analizzare la relazione, a volte anche contrastata e problematica, tra la creazione ex novo del sistema urbano e architettonico americano con la ricerca utopica di una moderna Arcadia. Tali tematiche sono difatti strettamente legate al concetto filosofico di “uomo primitivo” e alle correnti politiche-idealistiche che nella vecchia Europa cominciavano a diffondersi. A riguardo, Mario Manieri Elia ha riflettuto sul fatto che «la nostra lettura dei fenomeni americani, fatta dall’Europa, paese dell’utopia, tende ad identificare gli USA come il paese dell’“utopia realizzata”, e questo può forse appannare la nostra capacità di lettura degli spunti autoctoni nella loro componente originale. Ma ci consente di seguire il processo per il quale l’utopia europea, una volta “realizzata”, perde nella prassi il contenuto ideologico originario, riducendosi ad un puro rimando di “valori” esterni al contesto, a semplice convenzione linguistica, che può però riferirsi all’area del simbolo». In tal senso, gli attuali Stati Uniti diventano il “luogo ideale” dove fondare piccole e autonome comunità utopiche, alcune delle quali influenzate dalle idee rinascimentali, prima, e da quelle illuministiche, in un momento successivo.

Urban dreams made in USA / Ciotoli, Pina. - (2023), pp. 16-19. - ARCHITETTURA & CITTÀ.

Urban dreams made in USA

Ciotoli, Pina
2023

Abstract

Nelle sue accezioni figurative, il termine sogno indica da un lato un’«immaginazione vana, fantastica, di cose irrealizzabili» e dall’altro «uno stato idillico di vita beata, un periodo di felicità»; entrambe esprimono una condizione tipica delle illusioni e dei vagheggiamenti che, dal XVI secolo sino ai giorni nostri, hanno decretato il ruolo “mitico” degli USA nell’immaginario mondiale. Spesso si è infatti parlato di “sogno americano”, traducendo l’inglese American dream, al fine di evidenziare svariate possibilità di riscatto sociale e di facile prosperità. Tralasciando il consolidamento di questo mito il quale, chiaramente, è stato favorito dalla diffusione di pellicole cinematografiche che basavano la propria trama su tali aspetti, è bene soffermarsi sulla sua possibile origine così da accorgersi come essa coincida con i primi decenni di colonizzazione europea degli attuali Stati Uniti. Risulta pertanto interessante analizzare la relazione, a volte anche contrastata e problematica, tra la creazione ex novo del sistema urbano e architettonico americano con la ricerca utopica di una moderna Arcadia. Tali tematiche sono difatti strettamente legate al concetto filosofico di “uomo primitivo” e alle correnti politiche-idealistiche che nella vecchia Europa cominciavano a diffondersi. A riguardo, Mario Manieri Elia ha riflettuto sul fatto che «la nostra lettura dei fenomeni americani, fatta dall’Europa, paese dell’utopia, tende ad identificare gli USA come il paese dell’“utopia realizzata”, e questo può forse appannare la nostra capacità di lettura degli spunti autoctoni nella loro componente originale. Ma ci consente di seguire il processo per il quale l’utopia europea, una volta “realizzata”, perde nella prassi il contenuto ideologico originario, riducendosi ad un puro rimando di “valori” esterni al contesto, a semplice convenzione linguistica, che può però riferirsi all’area del simbolo». In tal senso, gli attuali Stati Uniti diventano il “luogo ideale” dove fondare piccole e autonome comunità utopiche, alcune delle quali influenzate dalle idee rinascimentali, prima, e da quelle illuministiche, in un momento successivo.
2023
La città dei desideri. Sogni e disegni di architettura
9788874999347
Nord-America; città di fondazione; tipologia; morfologia urbana; interpretazione; identità; trasformazione
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Urban dreams made in USA / Ciotoli, Pina. - (2023), pp. 16-19. - ARCHITETTURA & CITTÀ.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1689536
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